L’associazione culturale Controtempo nasce nel 2001 nell'ambito dell'Università di Firenze, ed ha come scopo «promuovere e diffondere quelle culture subalterne che, essendo fondamentali nel clima sempre più a senso unico dei nostri giorni, non sono sufficientemente valorizzate tramite gli altri canali d’informazione/formazione». L'associazione, sempre più col passare del tempo, ulteriormente a produrre eventi in proprio, collabora con altre piccole realtà al fine di rendere agevole l'organizzazione di eventi e spettacoli quali ad esempio: Buda Pascià Orkestar, Banda Clacson, Camillocromo, Quartetto Saxpence, progetto fisarmonicando ed i cantastorie, Quartetto Acaraje, Les Acoustiques, etc; laboratori teatrali condotti da Laura Cioni e Luca Simoni; video promozionali per il Bibliobus del Quartiere 4 di Firenze, insieme a Giancarlo Venturi; etc. Per una storia un poco più approfondita dell'attività direttamente prodotta, tracciamo di seguito una breve storia:
Il nome dell’associazione appare per la prima volta in pubblico nell’organizzazione della mostra del 2001 Siate realisti, chiedete l’impossibile : 1968-1973. Le ricerche effettuate nel 1998-1999 per la mostra mai presentata: Mito del Sud America nell’Italia degli anni ’50-’70 – Cuba, Cile, ed altre resistenze , affiancate da nuove ricerche svolte per l’occasione hanno portato alla realizzazione di un catalogo multimediale ed all’esposizione di manifesti, riviste, fumetti e libri, accompagnati da canzoni dai Cantacronache, Dischi del Sole, Cetra-Folk, Albatros, Dischi dello Zodiaco, etc.
Visitatori alla mostra Siate Realisti chiedete l'impossibile 1968/1973, presso 'ex architettura' della facoltą di Lettere dell'Universitą di Firenze
Nel corso degli anni 2001-2003 vennero riprese le ricerche per lo sviluppo di alcuni spettacoli teatrali sulla storia d’Italia vista dalla canzone popolare . Queste ricerche portarono alla creazione di 3 capitoli di un’antologia che avrebbe percorso la storia d’Italia dalla sua nascita al 1978 . Canzoni , atti ufficiali e meno ufficiali , commenti storici, furono messi in scena dal laboratorio de il canzoniere, composto da musicisti e storici, che diretti da Elio Varriale improvvisavano con lo stesso pubblico questo testo collettivo che di sera in sera assumeva caratteri diversi. Da programma di sala: «come le vicissitudini dei Labdacidi nella saga tebana o le disavventure di Ulisse nella Grecia preomerica, come il Gran Khan dei Tartari nei racconti di Marco Polo de Il Milione o le avventure di Simbad il marinaio nelle affabulazioni di Sherazade de Le Mille e una notte, come le traversie di Gesù e San Pietro in Friuli o in Sicilia ne Le fiabe italiane di Italo Calvino o la vita ad esempio di S. Gennaro nell’immaginario popolare nonostante la revisione critica post-bollandista degli Acta Sanctorum; così Garibaldi, Sante Caserio, Lenin. Una storiografia a tutti gli effetti, che non può che iniziare con c’era una volta... Once upon a time... Il était une fois...». Le varie messe in scena furono svolte sotto il nome di Frammenti di Storia d’Italia.
Nicoletta e Sirvia mentre eseguono un Contrasto in Ottava Rima Incatenata tra l'Aristocratica e la Plebea sul tema Guerra di Tripoli
I primi 3 capitoli: Unificazione in Sicilia e situazione sociale nell’Italia unita; da Oberdan a Bresci – crisi della prima internazionale e definizione di anarchici e socialisti; dalla speranza nel novecento alla reazione fascista: verso una società di massa. Gli altri 4, che furono in parte sviluppati in un secondo tempo: nuova esigenza e vecchi metodi: la ricerca del consenso e l’irrigimentazione delle masse; Guerra civile o guerra di liberazione: dalla Resistenza al Governo Tambroni; la società dei consumi. Il settimo capitolo, se mai sarà sviluppato riguarderà la generazione attuale.
Bibliografia simbolica di riferimento per i laboratori Frammenti di Storia d'Italia
Tra le canzoni ricordiamo: del primo capitolo: Inno di Mameli, Garibaldi popolare, Ballatella contro i Borboni, Giuseppe Emanuele, Governo ‘Taliano; per quanto riguarda la situazione sociale nel resto d’Italia: La Miseria l’è un gran malanno, Il brigante Tiburzi.
Il secondo capitolo: Inno a Oberdan, Elle n’est pas morte, Se nasce l’anarchia, L’interrogatorio di Caserio, Sante Caserio, Stornelli socialisti, Uno evviva Giordano Bruno, L’internazionale, Il feroce monarchico Bava.
Il terzo capitolo: Italia Bella mostrati gentile, Contrasto tra l’Aristocratica e la Plebea sulla guerra di Tripoli, Oh Giolitti, Ascoltate o popolo ignorante, Quartine Livornesi, E anche al mi’ marito tocca andare, Ninna nanna della guerra, Gorizia Addolorata, Gorizia tu sei maledetta, Cassisia agghia vintu, Miseria miseria, L’internazionale di Lenin, E quando muoio io voglio la banda, Siam del popolo gli arditi.
Il quinto capitolo: Badoglieide, Pietà l’è morta, Dalle belle città, Bella Ciao, Il bersagliere ha cento penne, Portiamo l’Italia nel cuore, Valsesia, Cosa rimiri mio bel partigiano, Se non ci ammazza i crucchi, Briganti neri, Dongo, Fischia il vento, Su comunisti della capitale, Tammurriata nera, Vi ricordate quel diciotto Aprile, Attentato a Togliatti, Contrasto tra America e Russia, Con De Gasperi non se magna, Che cosa voglion dire gli occhi tristi, Per i morti di Reggio Emilia, Questa Democrazia.
Un foglio volante con alcune quartine di endecasillabi sulla Morte del Terribile Brigante Tiburzi
Tra gli atti ufficiali e meno ufficiali interpretati ricordiamo: esempio stralci della costituzione della Repubblica Romana e dello Statuto Albertino; atto di costituzione della triplice alleanza e lettera di Oberdan; italiani alla comune di Parigi: editti; verso la divisione di socialisti e anarchici: atti della prima internazionale; interrogatorio di Sante Caserio; interrogatorio di Turati per i fatti del 1898 a Milano; Bava Beccaris grand’ufficiale dell’ordine militare di Savoia: telegramma e lettera di riconoscenza; nascita della Confederazione Generale del Lavoro: atti costitutivi; l’imperialismo all’italiana, la guerra di Tripolitania e Cirenaica ovvero la guerra di Libia: stralci da giornali dibattito interventisti e non; la IV guerra di indipendenza, la I guerra mondiale, ovvero la grande guerra: stralci da giornali dibattito interventisti e non.
Spettatore (Giulia Lorimer) che declama l'articolo di un giornale del 26 luglio 1943 (copia anastatica), in cui si annuncia la caduta del Regime fascista e l'arresto di Mussolini
Nel tempo hanno preso parte al canzoniere: Enrico Chiarini (clarinetto), Silvia Falugiani (voce), Nicoletta Fiorina (voce, chitarra), Maria Chiara Fratoni (violino), Giacomo Gentiluomo (chitarra, voce), Tommaso Geri (chitarra), Annalena di Giovanni (voce, clarinetto), Michele Gurrieri (tromba), Cristiana Ionda (voce), Allyson Jones (violino), Giulia Lorimer (violino), Tania Manca (voce), Olivia Materi (voce), Serena Moroni (violino), Segio Travelli (contrabbasso), Elio Varriale (fisarmonica, chitarra e narrazione); Lucio Varriale (Chitarra). Ricerca storica e presenza in scena: Enrico Acciai, Roberto Bianchi, Germana Galteri, Simone Malavolti, Carlo Savorelli, Giulia Sbraci, Elio Varriale. Inoltre Francesca Burla (luci e coallestitrice) e Linda Betti (videoriprese).
Sirvia (Silvia Falugiani) che canta: E anco ar mi' marito tocca andare / A fa' barriera contro l'invasore / ma se va a fa la guerra e po' ci more / io resto sola co' quattro creature // E avevano ragione i Socialisti / ne more tanti e 'un semo ancora lesti / ma s'anco 'l prete dice che dovresti / A morì, 'un tu ci vai, un c'enno Cristi...
Nel 2004, con alcune istituzioni , venne organizzato a Scandicci: Frammenti di Storia d’Italia – la memoria in scena, un laboratorio di quattro serate aperto alla cittadinanza, che vide la partecipazione tra gli altri ospiti di: Paul Ginsborg, Roberto Bianchi, il coro Altrocanto, i Fiati sprecati. Lo sviluppo del testo Le barricate di Scandicci, scritto sulla base del Disco omonimo a cura del Canzoniere Internazionale, e degli altri laboratori presso le Case del Popolo , portarono all’avvio di una campagna di ricerca sul campo, affiancata dalla ricerca d’archivio e bibliografica. I racconti dei personaggi che via via vengono intervistati , riguardo ad argomenti come la formazione durante il ventennio fascista, la Resistenza sui monti, le lotte politiche degli anni successivi, etc. testimoniano l’impegno vissuto nel novecento.
Ballo con il pubblico (in primo piano Nicoletta Fiorina e Roberto Bianchi), durante lo spettacolo Le Barricate di Scandicci 28 febbraio-1 marzo 1921
Allo sviluppo di interviste proprie, fu affiancato un percorso valorizzante alcuni fondi privati, frutto di coloro che ci hanno segnato la via nella ricerca sul campo: primo fra tutti Leoncarlo Settimelli. Contemporaneamente fu prodotto per la sezione ANPI di Scandicci e curato da Elio Varriale, il numero fondativo della rivista Bella Ciao. La memoria in scena ed oltre... continuò all’interno dei festeggiamenti per la Festa della Toscana 2004, realizzando l’evento Badia fra le due guerre, una mostra/spettacolo alla casa del popolo di Badia a Settimo, intitolata alla memoria di Vittorio Masiani, bambino vittima dei nazi-fascisti. In questa occasione fu presentato ufficialmente Bella Ciao. L’ottimo successo dell’iniziative, nonostante alcuni problemi più o meno gravi, sia interni che esterni al gruppo, portò alla progettazione di alcuni prodotti , in parte ancora oggi privi di pubblicazione. Inoltre nell’ambito dei comitati per la difesa della Costituzione , furono creati due DVD che riprendono le ricerche di La memoria in scena .
Il numero fondativo della rivista Bella Ciao
In questa form, lei può lasciare un messaggio (si ricordi però di scrivere un recapito se volesse essere ricontattato.)
Sistema di generazione pagine Attive: pagina n.
193166